Infezioni nosocomiali: è previsto un risarcimento danni per le infezioni ospedaliere?

Quali sono le infezioni nosocomiali più frequenti? E in quali casi è possibile avanzare richiesta di risarcimento danni per infezioni ospedaliere? Lo vedremo in questo articolo. Continua a leggere…

Il Ministero della Salute ha istituito una commissione tecnica affinché analizzasse i casi sul rischio clinico relativo alla malasanità: i dati diffusi sono allarmanti. Infatti si registrano oltre 300.000 decessi all’anno a causa di negligenza medica e malasanità, con una media di 90 pazienti deceduti al giorno. Se si pensa che il 70% di questi casi dipenda da mala organizzazione o da carenze della struttura, mentre il restate 30% da errori professionali, appare chiaro come almeno la metà di questi casi potrebbe avere un esito diverso dalla morte.

Ma uno dei dati più assurdi è proprio quello relativo alle infezioni nosocomiali: ogni anno sono circa 500.000 le persone ricoverate in ospedale (su un totale di 9.500.000 di ricoveri) che contraggano una infezione in ospedale. Sembra assurdo, ma il 5% degli ospedalizzati muore per un’infezione contratta in ospedale.

 

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Ma quali sono le infezioni ospedaliere più frequenti?

Un’infezione ospedaliera è causata dalla presenza in ambiente ospedaliero di microrganismi patogeni, sicuramente una delle più grandi falle del sistema sanitario nazionale. Un’infezione ospedaliera può insorgere sia durante la degenza in ospedale che dopo le dimissioni del paziente.

Ma l’infezione nosocomiale non viene riscontrata soltanto nei pazienti ma anche nel personale sanitario, nei volontari, nei parenti dei degenti, negli studenti.

Di certo le persone più a rischio sono:

 

  • I neonati, i bambini e gli anziani
  • Persone affette da altre infezioni o gravi patologie (tumori, immunodeficienza, diabete, anemia, cardiopatie, insufficienza renale)
  • Persone malnutrite
  • Persone che presentano ustioni o traumi
  • Persone con alterazioni dello stato di coscienza
  • Persone che hanno subito trapianti di organo

I canali che possono dar luogo ad infezioni nosocomiali sono:

  • uso errato di antibiotici che può determinare l’insorgere di resistenze
  • strutture sanitarie
  • contatto con animali
  • sistemi di ventilazione od aerazione
  • trattamento di tessuti e campioni di laboratorio
  • igiene del personale e dell’ambiente
  • flussi d’acqua
  • pratiche chirurgiche e gli ausili invasivi

 

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Come si possono trasmettere le infezioni ospedaliere? Ecco le cause più frequenti:

  • contatto diretto tra una persona sana e una infetta, soprattutto tramite le mani
  • contatto tramite la saliva (tosse o starnuti) di una persona infetta, qualora la persona si trovi a meno di 50 cm di distanza
  • contatto indiretto attraverso uno strumento medico contaminato
  • Contatto con cibo, sangue, liquidi di infusione, disinfettanti, ecc. contaminati
  • via aerea, attraverso microrganismi che sopravvivono nell’aria e vengono trasmessi a distanza.

 

L’80% delle infezioni ospedaliere riguarda generalmente il tratto urinario, le ferite chirurgiche, l’apparato respiratorio e le infezioni sistemiche (sepsi, batteriemie), e sopratutto le infezioni urinarie che rappresentano il 35-40% di tutte le infezioni nosocomiali.

Inoltre negli ultimi anni si sta nondimeno assistendo ad un aumento delle batteriemie e delle polmoniti, e nonostante le misure di prevenzione e sorveglianza poste in essere, le infezioni ospedaliere continuano ad essere causa di rilevanti patologie, spesso gravi e talvolta anche letali.

In quanto tempo si può ottenere un risarcimento danni per infezioni ospedaliere?

Generalmente la procedura risarcitoria per danni causati da infezioni ospedaliere si conclude in maniera veloce. Il rischio di contrarre un infezione in ospedale è connesso all’attività sanitaria, alle norme di igiene e alla corretta esecuzione dei protocolli, per cui le compagnie assicurative degli ospedali sono solitamente più propense ad una risoluzione veloce delle pratiche risarcitorie, giusto evitare ulteriori conseguenze giudiziali.

È importante sottolineare che oltre al risarcimento del danno in senso stretto, lo stato riconosce un incentivo grazie alla legge 210/1992 e s.m.i.. Bisogna comunque sottolineare che questo NON sostituisce il risarcimento del danno e il suo valore, è semplicemente un benefit sociale di tipo solidale e si quantifica con un assegno bimestrale la cui quantità dell’importo varia in base alla gravità dei casi di infezione.

Oltre al risarcimento del danno, alle persone che siano state danneggiate irreversibilmente a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni di sangue o somministrazioni di emoderivati è stata riconosciuta – dalla legge 210/1992 e s.m.i. – la possibilità di ottenere un indennizzo da parte dello Stato. Si tratta di un beneficio economico concesso per motivi di solidarietà sociale e non di un vero e proprio risarcimento del danno. L’indennizzo è rappresentato da un assegno bimestrale vitalizio, dall’importo variabile a secondo della gravità delle conseguenze derivate dall’infezione.

Fonte: Ministero della Salute

Sei stato vittima di una infezione ospedaliera oppure lo è stato un tuo parente, sappi che hai 10 anni di tempo per chiedere il risarcimento. Per approfondire quelli che sono i tempo di prescrizione ti rimandiamo all’articolo: Responsabilità medica e prescrizione: entro quando sporgere denuncia per malasanità?

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Infezioni nosocomiali: risarcimento danni per infezioni ospedaliere