Malati curati per terra presso il pronto soccorso di Nola. Caso di malasanità a Napoli

Il caso di malasanità a Napoli che affrontiamo in questo articolo riguarda un video che poche settimane fa ha fatto il giro del web:  protagoniste 2 donne distese a terra al pronto soccorso.

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La vicenda delle due pazienti distese sul pavimento e curate per terra si è svolta nel pronto soccorso dell’ospedale di Nola, a Napoli. I tre medici coinvolti (Andrea De Stefano, direttore sanitario dell’ospedale, Felice Avella, responsabile della medicina d’urgenza, e Andrea Manzi, responsabile del pronto soccorso) vennero dapprima sospesi, per poi essere reintegrati momentaneamente 3 settimane dopo l’accaduto.

Cosa è successo a Nola? Perché i malati venivano curati a terra?

”Abbiamo preferito curare le persone a terra piuttosto che non dare loro assistenza. In ospedale abbiamo 15 barelle, 10 delle quali al pronto soccorso, e sabato ne abbiamo ‘sequestrate’ due alle autoambulanze per far fronte all’emergenza venutasi a creare Tra sabato e domenica sono arrivate 265 persone a fronte delle 150 circa che arrivano in media, complice anche il freddo che ha gelato le strade, e che ha costretto molte persone della provincia di Avellino a venire a Nola anziché andare altrove. E quando qualcuno giunge al pronto soccorso non possiamo certo mandarlo via, abbiamo preferito mettere a terra le persone piuttosto che non prestare loro assistenza”. Si giustifica così Andreo De Stefano, direttore sanitario dell’ospedale.”

In quanto alle due persone ritratte nel fermo immagine che ha fatto il giro dei social De Stefano dice:

nola malati per terra pronto soccorso

“Una di quelle persone era in arresto cardiaco, ma che dovevamo fare senza letti né barelle, mandarla via? I medici hanno preferito fare la defibrillazione sul pavimento, pur di salvarle la vita come è accaduto. Le immagini mostrate in tv non hanno dato una bella immagine dell’ospedale, ma era l’unica soluzione per far fronte all’emergenza. L’altra persona ritratta a terra era stata messa in posizione antisoffocamento perché era in preda al vomito”.

Dopo i primi chiarimenti rilasciati da De Stefano l’opinione pubblica si è schierata a favore dei medici. Il Vescovo di Nola, Beniamino Depalma, si è espresso così sull’accaduto:

“Le colpe partono dai vertici delle istituzioni e del sistema sanitario, che non vedono le enormi difficoltà dell’ospedale di Nola nel rispondere con pochi mezzi a una platea di circa 500mila cittadini. La politica non agisca, a danno avvenuto, con soluzioni buone solo a strappare un titolo di giornale”

La procedura disciplinare che aveva visto la sospensione dei tre medici è stata archiviata 3 settimane dopo: a sostenere l’archiviazione vi è un difetto di forma, come spiega il direttore generale della Asl Napoli, Antonietta Costantini, da cui era partita la richiesta di ulteriori indagini, e di fatto sostiene che nonostante il reintegro gli accertamenti sono ancora in corso.

Lo stesso presidente della Regione Enzo De Luca ha fatto retrofront:  all’inizio aveva infatti additato i medici come i responsabili del disservizio, mentre si è smentito dopo aver sentito le ragioni dei tre, dichiarando “abbiamo dimostrato che chi sbaglia paga, e  i medici invece vanno ringraziati“.

Anche il presidente del gruppo di Forza Italia del consiglio regionale della Campania, Armando Cesaro, si schiera a favore dei medici, sostenendo quanto segue:

A questa archiviazione, che è un atto dovuto perché le responsabilità sono di chi non trasferisce le risorse necessarie agli ospedali e non di chi soccorre gli ammalati, dovrebbero seguire le scuse. Ai medici e ai pazienti”.

Fare causa all’ospedale per malasanità

Questo è uno di quei casi in cui si deve sporgere denuncia per malasanità non nei confronti del medico ma dell’ospedale. Infatti, come abbiamo visto sull’articolo “Responsabilità medica: denunciare l’ospedale o il medico?”  a volte non è semplice capire se il danno è stato causato dalla negligenza del medico oppure dall’ospedale che magari non ha fornito allo specialista gli strumenti giusti affinché il suo operato si portasse avanti senza intoppi.

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In questo caso è indispensabile che un professionista legale indaghi e valuti: sarà lui in grado di stabilire di chi sia la responsabilità dell’accaduto e quindi contro chi fare denuncia, a seconda del caso di malasanità in questione. Solo un esperto potrà valutare se la denuncia va sporta contro il medico, contro la struttura, oppure se ci sono i presupposti per denunciare sia il medico che l’ospedale. Inoltre è indispensabile sapere se occorre presentare una querela in sede penale, o civile, o entrambe.

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Malasanità a Napoli: il video virale dei malati curati a terra (Nola)