Nella prima decade di giugno, ormai a ridosso della stagione calda, un caso di presunta malasanità gela l’intero reparto pediatrico di un nosocomio siciliano, tenendo con il fiato sospeso i genitori di 10 bambini a cui era stato somministrato del sedativo al posto dei fermenti lattici.

Nella prima decade di giugno, ormai a ridosso della stagione calda, un caso di presunta malasanità gela l’intero reparto pediatrico di un nosocomio siciliano, tenendo con il fiato sospeso i genitori di 10 bambini a cui era stato somministrato del sedativo al posto dei fermenti lattici.
È un mercoledì di inizio giugno e, nella struttura siciliana, i 10 minori di età compresa tra i 40 giorni e i 7 anni sono quasi tutti ricoverati per un virus. Nel pomeriggio, un operatore sanitario accede alla farmacia per acquisire i fermenti lattici necessari alle cure dei piccoli. Dall’armadietto dell’ala farmaceutica, però, estrae erroneamente un flacone di sedativi che di lì a poco avrebbero messo a repentaglio la vita dei bambini.
Basandosi sui dosaggi dei fermenti lattici, ignaro dello scambio appena effettuato, l’operatore sanitario prepara la quantità di farmaco da somministrare ai piccoli pazienti. A pochi minuti dalla somministrazione piomba il gelo sul reparto di pediatria . È l’inizio del calvario per le mamme e i papà presenti, che vedono i loro figli spegnersi uno alla volta, senza dare più segni di vita. Al sonno profondo di questi ultimi si contrappone il comprensibile stato d’agitazione dei genitori, entrati ormai nel panico.
Per fronteggiare la situazione delicata, il primario si riunisce insieme al resto del personale. Dopo la riunione, il primo passo è telefonare al centro antiveleni di una struttura ospedaliera lombarda, prima di sottoporre i piccoli ad elettrocardiogramma. Tra questi, 2 sono i casi che preoccupano maggiormente l’equipe medica del nosocomio siciliano: una bambina cardiopatica ed una neonata di 40 giorni.
Fortunatamente tutto fila liscio: 7 bambini sono già svegli allo scoccare della mezzanotte, mentre altri 3 riaprono gli occhi alle prime luci dell’alba. In ospedale giungono anche le Forze dell’ordine che acquisiscono il flacone oggetto dell’errore e ascoltano il primario e i genitori dei pazienti.
In merito alla vicenda l’azienda ospedaliera ha aperto un’inchiesta interna per individuare le responsabilità del potenziale caso di malasanità. Anche la locale procura è stata resa partecipe dell’accaduto.

Malasanità pediatrica: scambia sedativi per fermenti lattici