A decretare le potenziali responsabilità dei sanitari sarà ora l’autopsia, disposta dopo la denuncia da parte dei parenti della paziente per questo presunto caso di malasanità.

Presunto caso di malasanità nel cosentino dove, a pochi minuti dal parto, un neonato è stato dichiarato morto.
La negligenza potenziale da parte dell’equipe medica non avrebbe lasciato scampo al piccolo, un maschietto di oltre 4 chilogrammi che ha visto la luce solo per pochi minuti, senza neanche poter sentire l’abbraccio caldo della mamma.
Tutto ha inizio dopo la prima decade di giugno, quando la donna 34enne, in procinto di terminare il periodo di gestazione, avverte delle contrazioni molto forti, che la inducono a pensare immediatamente al parto. Si precipita immediatamente in un nosocomio del cosentino dove, il medico che l’aveva tenuta in cura per tutta la gravidanza, suggerisce al collega di turno di indurle il travaglio tramite la tecnica del gel. Il camice bianco di turno, però, decide per un altro trattamento. Pone infatti la paziente sotto osservazione poiché il periodo di gestazione non è ancora completamente finito e il bambino gode di ottima salute. Le contrazioni si placano, il bambino continua a stare bene, così, passata la notte in osservazione, la giovane sceglie di tornare a casa nella giornata di venerdì per recuperare le forze in vista del parto imminente.
Il giorno seguente, sabato, la donna si presenta in ospedale per effettuare un controllo: il tracciato evidenzia il buono stato di salute del bambino, e la paziente torna nuovamente a casa.
Passa ancora un giorno, quando, nella notte di domenica la giovane viene bersagliata da dolori lancinanti. Terminato il periodo di gestazione, la giovane crede sia ormai giunto il momento tanto atteso e si dirige verso la struttura nosocomiale. Quì, dopo averle fatto un tracciato ed una visita, in virtù peraltro della rottura delle acque, viene diretta subito in sala parto, di lì a poco, teatro del presunto caso di malasanità.
La donna, sottoposta ad “episiotomia” per facilitare l’uscita del nascituro, da’ alla luce il neonato che, pochi minuti dopo viene dichiarato morto dai medici.
A detta dei familiari, durante il travaglio la donna non sarebbe stata sottoposta al tracciato, metodica utilizzata per tutte le donne che compiono un parto naturale. In questo modo, i sanitari avrebbero avuto la possibilità di cogliere le variazioni di battito del bambino, così da poter agire di conseguenza.
A decretare le potenziali responsabilità dei sanitari sarà ora l’autopsia, disposta dopo la denuncia da parte dei parenti della paziente per questo presunto caso di malasanità.

Presunta malasanità: neonato morto nel cosentino