Sospetta malasanità nella capitale, dove un incredibile errore ha compromesso per sempre la fragile condizione di un uomo 57enne già affetto da epatite.

Sospetta malasanità nella capitale, dove un incredibile errore ha compromesso per sempre la fragile condizione di un uomo 57enne affetto da epatite. L’unica soluzione per la malattia che lo affliggeva da tempo era un trapianto di fegato. L’uomo aspetta con ansia la disponibilità dell’organo che, 2 mesi prima della sua tragica dipartita finalmente arriva. Già negli istanti successivi l’operazione, però, l’uomo capisce che qualcosa è andato storto. Sarà in un secondo momento lo stesso medico a confermare l’esito negativo dell’operazione; esito determinato da un mastodontico errore di valutazione eseguito sull’organo impiantato nel 57enne. Infatti, il fegato impiantato risulta essere compatibile al gruppo sanguigno Ab positivo, mentre il gruppo sanguigno del paziente è Ab negativo. I medici cercano di riparare al danno causato, effettuando un altro trapianto di fegato, questa volta compatibile, sul paziente. L’operazione avviene i primi di maggio e il paziente sfinito resiste ancora due settimane prima di perire nel reparto di Chirurgia del nosocomio romano. Assurdo come sull’organo, sottoposto a diversi controlli ed iter prima di giungere al nuovo “locatario”, sia stato fatto un errore tanto rilevante. In merito alla vicenda la Regione Lazio ha aperto un’inchiesta per fare luce sulle dinamiche che hanno portato un fegato nel corpo di una persona incompatibile, dando vita così ad un fantascientifico caso di presunta malasanità.

Malasanità: muore dopo trapianto di fegato incompatibile